La Legge n. 21 del 20 luglio 2000 stabilisce di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio per ricordare le vittime dell’Olocausto del nazismo e del fascismo. In quella data nel 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz rivelando al mondo l'orrore del genocidio.
Questa giornata ci ricorda la vergogna delle leggi razziali, la persecuzione nei confronti di cittadini ebrei, rom, sinti e italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte. Il ricordo va anche a tutti quelli che si sono opposti al progetto di sterminio mettendo a rischio la propria vita, riuscendo a salvarne altre proteggendo i perseguitati.
La conquista della democrazia passa anche da qui, dalla memoria dei fatti e di chi ha saputo difendere valori etici e morali irrinunciabili, scegliendo di opporsi a leggi e regole che fanno parte della "spazzatura" della storia. Tutto questo ci deve guidare perché oggi non accada più la prevaricazione dell’uomo su un altro uomo ed anche per evitare e prevenire le tantissime guerre in corso nel mondo, pensando a ciò che succede in Ucraina ed in Medio Oriente.
Si rifletta su questa giornata perché la memoria non sia una sterile espressione retorica di questioni collocate nel passato, ma sia per tutti noi tutela di valori autentici, oggi e sempre.