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Eventi del giorno
CANTA CON KANT: IL FESTIVAL DELLA MUSICA E DELLA FILOSOFIA
Luogo: Arco Catalano - Palazzo Pinto Via Mercanti, 67 (Salerno)
Evento dal 26-09-2024
al 28-09-2024
Arco Catalano

I giovani e la cultura musicale

Canta con Kant: il festival della musica e della filosofia torna a Salerno dal 26 al 28 settembre

Tre giorni da talk filosofici e seminari didattici con grandi artisti del panorama musicale, filosofi, accademici, giornalisti ed esperti in nuove tecnologie

Noemi, Almamegretta e Passione Live in concerto gratuito al Parco dell’Irno

A Salerno, dal 26 al 28 settembre, la filosofia incontra la cultura musicale per dar vita a Canta con Kant. Dialoghi Suoni Visioni, il festival dedicato ai giovani che coinvolge grandi artisti del panorama musicale, filosofi, accademici, giornalisti ed esperti in nuove tecnologie. Dibattiti e talk filosofici, spettacoli, laboratori teatrali e di poesia, riflessioni e interazioni con il pubblico animeranno per tre giorni alcuni luoghi caratteristici della città: la Sala Pasolini, l’Arco Catalano e il Parco urbano dell’Irno.

Autentico “polmone verde” di Salerno, Il Parco dell’Irno ospiterà i concerti gratuiti di Noemi (27 settembre, ore 21.30) e Almamegretta (28 settembre, ore 21.30). Ma a inaugurare la sezione musicale del festival – che si avvale della direzione artistica di Stefano Piccolo – sarà giovedì 26 settembre (ore 21.00) Passione Live, un vero e proprio viaggio attraverso la canzone classica e moderna napoletana con protagonista una “colorata carovana” di musicisti e interpreti di altissimo livello: Francesco Di Bella, Roberto Colella, Maldestro, Irene Scarpato, Simona Boo, Greta Zuccoli, ‘O Zulù, Enzo Gragnaniello + Piero Gallo, Ebbanesis. Prima di esibirsi, gli artisti saranno intervistati in un’apposita Agorà dalla giornalista Valeria Saggese.

Programmata e finanziata dalla Regione Campania (fondi Regione Campania e Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale) attraverso Scabec e in collaborazione con la Provincia e il Comune di Salerno, la rassegna dedicata ai giovani ha scelto l’Artificio come tema di questa seconda edizione. «Dio è artefice della natura, l’uomo è dio di artifici» ci invita alla riflessione il comitato scientifico del festival, composto dai professori Clementina Cantillo, Gennaro Carillo, Francesco Colace, Fabrizio Lomonaco.

Ed è proprio “Natura e Artificio: critica di una dicotomia” il titolo della lectio magistralis di Telmo Piovani che aprirà il festival giovedì 26 settembre alle ore 9:30 nella Sala Pasolini. Le lezioni mattutine, riservate alle scuole della Campania che hanno già aderito all’iniziativa, avranno come “docenti” Anna Donise, Josè Maria Galvan, Francesco Valagussa, Andrea Moro, Vittorio Scarano, Armando Bisogno, Paolo D’Angelo, Gino Roncaglia e Dario Salvatori. Agli studenti sono dedicati anche i seminari filosofici delle ore 15.30 con Francesco Vitale, Alessandro Arbo, Carmen Gallo, Massimo Palma, Mariateresa Catena e Felice Masi.

Sempre nella Sala Pasolini, dalle ore 18.00, sono previsti i talk filosofici aperti al pubblico (ingresso gratuito su prenotazione su www.scabec.it) con Vincenzo Trione su “Corporale. Arte e corpo nel XX e nel XXI secolo”, Paolo Romano (Sha-One) e Paolo Tortiglione su “L’artificio della musica dal passato al presente”, Rocco Ronchi su “La natura non è naturale”, Silvia Ferrara su “Natura e artificio: i primi segni, immaginazione e salti cognitivi”, Maurizio Ferraris su “Cosa c’è di artificiale nell’intelligenza naturale?”. Tutti gli incontri saranno moderati dai componenti del comitato scientifico del festival.

L’Arco Catalano accoglierà invece nei tre giorni i laboratori didattici aperti a tutti gli appassionati di teatro e poesia. Alle ore 15.00, appuntamento con il Laboratorio di Teatro & Filosofia “…Se ne cadette ’o triatro”, un progetto di Ablativo e Liberaimago che intende omaggiare Eduardo De Filippo a quarant’anni dalla sua morte, attraverso l’analisi di uno dei suoi personaggi più rappresentativi, Sik-Sik, ovvero l'artefice magico. (per prenotazioni: info@ablativo.it). Alle ore 19.00 prende il via il Laboratorio di Poesia & Musica a cura della Fondazione Alfonso Gatto, con incontri su “Umano e post umano” ideato da Mariella Celia e Ivan Macera, “La parola è un artificio necessario” a cura di Ivan Tresoldi e “Poetry Slam”, una competizione – a cura di Gloria Riggio – in cui i poeti recitano i loro versi e vengono giudicati da una giuria composta da elementi estratti a sorte tra il pubblico (per prenotazioni: info@alfonsogatto.org).

Canta con Kant. Dialoghi Suoni Visioni si avvale del patrocinio morale del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, dell’Università degli Studi di Salerno, dell’Universidade Estadual de Maringá, dell’Universidade Federal de Uberlândia, dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, del Centro dipartimentale di Studi su Descartes "Ettore Lojacono", della Fondazione Idis - Città della Scienza e del Conservatorio di Musica Giuseppe Martucci di Salerno.

Partner del festival è campania>artecard, il pass turistico che consente l’accesso a 80 luoghi della cultura in tutta la regione, dai parchi archeologici di Pompei, Ercolano e Paestum al Palazzo Reale di Napoli, dal Museo Archeologico Nazionale alla Reggia di Caserta.

I concerti serali al Parco dell’Irno saranno preceduti da un Dj set.

L’ingresso a tutti gli eventi è gratuito su prenotazione. Prenotazioni attive dalle ore 12.00 del 19 settembre.

Maggiori info su www.scabec.it/cantaconkant.

 

Gianluca Durante

Ufficio stampa Scabec S.p.A.

stampa@scabec.it

T. 328 2114128

                                                                                                     

PROGRAMMA

GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE

SALA PASOLINI

ore 9.30-10.30

Lectio Magistralis

Natura e Artificio: Critica di una dicotomia

con Telmo Pievani

modera il prof. Gennaro Carillo

ore 10.45-11.45

Lectio Magistralis

Empatia per i robot?

con Anna Donise

modera il prof. Fabrizio Lomonaco

ore 12.00-13.00

Lectio Magistralis

Siamo naturali o artificiali? L’era della tecnoetica

con Josè Maria Galvan

moderano il prof. Francesco Colace

e la prof.ssa Clementina Cantillo

ore 15.30-17.30

Seminari filosofici

Meccaniche della creazione. Arte e intelligenza artificiale

con Francesco Vitale

introduce la prof.ssa Clementina Cantillo


Giochi d’artificio. Il problema filosofico
della registrazione musicale

con Alessandro Arbo

ARCO CATALANO

ore 15.00-17.30

Laboratori didattici

… Se ne cadette ʼo triatro! (1/3)

Laboratorio di Teatro & Filosofia

progetto di Ablativo e Liberaimago

ore 19.00-20.30

Umano e post umano

Laboratorio di Poesia & Musica

a cura di Fondazione Alfonso Gatto

SALA PASOLINI

ore 18.00-19.00

Talk filosofici

Corporale. Arte e corpo nel XX e nel XXI secolo

con Vincenzo Trione

modera la prof.ssa Clementina Cantillo

PARCO URBANO DELL’IRNO

ore 19.30-20.15

Agorà

Enzo Gragnaniello e le Ebbanesis

intervista di Valeria Saggese

ore 21.00

Concerto

Passione Live

con

Francesco Di Bella

Roberto Colella

Maldestro

Irene Scarpato

Simona Boo

Greta Zuccoli

‘O Zulù

Enzo Gragnaniello + Piero Gallo

Ebbanesis

PROGRAMMA

VENERDÌ 27 SETTEMBRE

SALA PASOLINI

ore 9.30-10.30

Lectio Magistralis

L’artificio della natura

con Francesco Valagussa

modera il prof. Fabrizio Lomonaco

ore 10.45-11.45

Le lingue impossibili: il cervello, le macchine

e il dono dei nostri limiti

con Andrea Moro

modera il prof. Gennaro Carillo

ore 12.00-13.00

Parlare non è come penso. Il linguaggio come artificio

con Vittorio Scarano

e Armando Bisogno

modera il prof. Francesco Colace

ore 15.30-17.30

Seminari filosofici

Turning time around. Gli artifici del tempo tra poesia e traduzione

con Carmen Gallo

introduce il prof. Gennaro Carillo

Mimare la cenere. Variazioni di Bowie

con Massimo Palma

ARCO CATALANO

ore 15.00-18.00

Laboratori didattici

… Se ne cadette ʼo triatro! (2/3)

Laboratorio di Teatro & Filosofia

progetto di Ablativo e Liberaimago

ore 19.00-20.30

La parola è un artificio necessario

Laboratorio di Poesia & Musica

a cura di Fondazione Alfonso Gatto

SALA PASOLINI

ore 18.00-19.00

Talk filosofici

L’artificio della musica dal passato al presente

con Paolo Romano (Sha-One) e Paolo Tortiglione

modera il prof. Francesco Colace

ore 19.30-20.30

La natura non è naturale

con Rocco Ronchi

modera il prof. Gennaro Carillo

PARCO URBANO DELL’IRNO

ore 19.30-20.15

Agorà

Noemi

intervista di Valeria Saggese

ore 21.30

Concerto

Noemi

PROGRAMMA

SABATO 28 SETTEMBRE

SALA PASOLINI

ore 9.30-10.30

Lectio Magistralis

Tra artificio e natura: arte ambientale, paesaggio, sostenibilità

con Paolo D’Angelo

modera il prof. Fabrizio Lomonaco

ore 10.45-11.45

Il doppio volto dell’intelligenza artificiale: l’architetto e l’oracolo

con Gino Roncaglia

modera la prof.ssa Clementina Cantillo

ore 12.00-13.00

L’esperienza musicale, un racconto tra emozione e artificio

con Dario Salvatori

modera Valeria Saggese

ore 15.30-17.30

Seminari filosofici

Kant e l’universo del sentimento

con Mariateresa Catena

introduce il prof. Fabrizio Lomonaco

Dal calcolo alla scrittura e ritorno. Un viaggio nella storia naturale degli artifici

con Felice Masi

ARCO CATALANO

ore 15.00-17.30

Laboratori didattici

… Se ne cadette ʼo triatro! (3/3)

Laboratorio di Teatro & Filosofia

progetto di Ablativo e Liberaimago

ore 19.00-20.30

Poetry Slam

Laboratorio di Poesia & Musica

a cura di Fondazione Alfonso Gatto

SALA PASOLINI

ore 18.00-19.00

Talk filosofici

Natura e artificio: i primi segni, immaginazione e salti cognitivi

con Silvia Ferrara

modera il prof. Gennaro Carillo

ore 19.30-20.30

Cosa c’è di artificiale

nell’intelligenza naturale?

con Maurizio Ferraris

modera la prof.ssa Clementina Cantillo

PARCO URBANO DELL’IRNO

ore 19.30-20.15

Agorà

Raiz

intervista di Valeria Saggese

ore 21.30

Concerto

Almamegretta

La natura e l’artificio

a cura del prof. Gennaro Carillo

(componente del comitato scientifico di “Canta con Kant. Dialoghi Suoni Visioni”)

Natura è un concetto ambiguo, di difficilissima definizione. In origine, il pensiero occidentale concepisce la natura (physis) come il principio costitutivo e soprattutto stabile dell’essere, in contrapposizione al divenire, che invece si muove e muta incessantemente.

L’artificio (techne), viceversa, implica la produzione di un oggetto (l’artefatto) a opera di un agente estraneo, dalla cui volontà dipende. Gli artefatti non hanno sussistenza autonoma: sono in quanto l’artefice li compone.

Questa distinzione è molto problematica. Postula un discrimine fra natura e artificio che non coglie il denominatore comune ai due concetti: l’essere entrambi – natura e artificio – produzione. Se per il senso comune l’arte imita la natura (sforzandosi di riprodurla: si pensi al giardino), vi è chi – Ovidio – sostiene il contrario: che vi siano casi in cui è la natura a imitare l’arte, a simulare una mano d’artista, producendo un elemento, per esempio un arco, tanto perfetto da apparire architettonico e innaturale. C’è poi una linea – che dal Platone del Timeo passa per Giordano Bruno e arriva a Vico – secondo la quale Dio e l’uomo sono ambedue artefici o artigiani, ovviamente non su un piano di parità ontologica. Nel De antiquissima Italorum sapientia, Vico scrive: Deus naturae artifex, homo artificiorum deus. Dio è artefice della natura, l’uomo è dio di artifici. Il libro della natura, per Vico, ci resta precluso.

L’osservazione scientifica ha mostrato quanto la rigidità di queste distinzioni vada imputata in ultima analisi a luoghi comuni e a pregiudizi antropocentrici. La ricerca etologica, per esempio, ha fatto piazza pulita della pretesa dell’uomo di essere l’unico artefice fra tutti i viventi, dunque un dio mortale. La sociobiologia evidenzia che le formiche hanno il senso delle istituzioni e seppelliscono i propri morti, oltre a strutturare le proprie ‘società’ in forma di superorganismi. Sappiamo che molti animali non umani modificano talora radicalmente l’ambiente esterno ricorrendo a raffinati espedienti che gli studiosi non esitano a definire tecnici.

Tutto questo ha un valore molto preciso: che il dualismo uomo-natura non ha nessuna ragion d’essere e che anzi è letteralmente suicida continuare ad alimentarlo. L’uomo è natura. Non c’è uno scarto. Ed è nella natura dell’uomo, come pure di molti altri animali non umani, trasformare senza sosta il mondo. L’orizzonte naturale, che è un orizzonte instabile (perché il vivente è metamorfosi), non può essere trasceso. Pretenderlo, pretendersi al di fuori o al di sopra della natura, è una pia illusione. Anzi: un’illusione non pia ma empia, comportando quella che i Greci chiamavano hybris, la trasgressione del limite, la soppressione indebita della distanza fra l’umano e il divino. Violenza alla natura è violenza a noi stessi, che ne siamo parte, come, più di chiunque e pagandone un prezzo personale altissimo, insegnava Spinoza.

Peraltro, la pandemia – soprattutto nel corso del primo lockdown – ha mostrato che la natura c’è anche senza di noi; che si riprende gli spazi che presumevamo di averle sottratto per sempre. Per la verità, la natura già c’era. Eravamo noi a non vederla o a non volerla vedere. A non vederci.


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