Dopo quattro sentenze in tutti i gradi di giudizio, per una causa avviata nel 2005, la Corte d’Appello di Roma ha emesso una sentenza attraverso la quale intima alla Società Autostrade la rimozione dei tutor dalla rete, perché ha copiato il brevetto di una piccola ditta toscana, la Craft di Greve in Chianti (Firenze). I magistrati hanno riconosciuto la violazione del brevetto e ordinato la rimozione e la distruzione delle attrezzature esistenti. Ma non hanno previsto un risarcimento in favore della Craft, in quanto l’uso del tutor non avrebbe comportato alcun arricchimento alla società concessionaria.
Autostrade ha dichiarato di voler impugnare la sentenza in Corte di Cassazione e che i tutor saranno immediatamente sostituiti con un nuovo sistema diverso da quello attuale, senza essere rimossi.
È stata stabilita una penale a favore della ditta Craft pari a 500 euro, per ogni giorno di ritardo nell'osservanza della sentenza.
Autostrade non vuole rinunciare ad uno degli strumenti principali con cui ha potuto ridurre gli incidenti e le vittime sulle autostrade, ma che abbia anche consentito aumenti sui pedaggi.
La formula con la quale viene conteggiato l’aumento annuale delle tariffe autostradali tiene conto degli investimenti fatti per la sicurezza, valutata anche attraverso la riduzione del numero di incidenti e vittime sulle strade.
Oggi, in Italia ci sono 300 tutor, sono circa 3.000 i chilometri monitorati.
I primi tutor furono installati nel 2005 nella zona Brescia-Bergamo-Verona, cioè quella dei laghi del Nord, in cui, negli anni precedenti, si erano verificati molti incidenti nella nebbia.
Appena installati i tutor, la nebbia sparì da quei tratti autostradali e, l’anno successivo, Autostrade dichiarò una riduzione del 50% degli incidenti e delle vittime in quel tratto di strada - ma, di fatto, un’analoga riduzione c’era stata su tutta la rete stradale.
In più, dal 2003 è entrata in vigore la patente a punti e il numero di vittime è diminuito anche per questo. Senza mettere in secondo piano la spinta dell’UE ad adottare misure per ridurre gli incidenti e le loro conseguenze. Quindi il merito non è tutto dei tutor, ma riconducibile a varie misure, come pure agli automobilisti italiani, che negli ultimi 20 anni si sono comportati meglio, anche per i maggiori controlli degli autovelox autostradali e interurbani.