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Le Province chiedono incontro al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli per definire risorse manutenzione ordinaria a garanzia della sicurezza

Dopo la tragedia di Genova del 14 agosto 2018 - il crollo di parte del viadotto Polcevera sulla A10 -, arriva l'appello delle Province al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli:

30.000 ponti e gallerie da monitorare. Serve un piano nazionale di manutenzione e messa in sicurezza.

"Le Province gestiscono 130 mila chilometri di strade e almeno 30.000 tra ponti, viadotti e gallerie: con i tagli indiscriminati della manovra economica del 2015 è diventato impossibile programmare la manutenzione, che è determinante per garantire la sicurezza".

GENOVA

Lo dichiara il Presidente dell'Upi Achille Variati, sottolineando come "i tecnici delle Province ormai sono costretti ad effettuare i controlli 'a vista', e quando il pericolo è evidente,

"L'unica possibilità che abbiamo è di chiudere tratti di strada. Siamo arrivati ad oltre 5.000 chilometri di strade, compresi ponti e viadotti, chiusi per frane, smottamenti o perché insicuri, e su oltre il 50% della rete viaria siamo stati costretti a fissare il limite di velocità tra i 30 e 50 chilometri orari. Una situazione di emergenza tale che lo scorso anno tutti i Presidenti delle Province si sono sentiti costretti a depositare esposti alle procure nei quali abbiamo dettagliato la condizione di crisi sui territori e i rischi per la sicurezza dei cittadini."

"Per questo - sottolinea Variati- non appena insediato il Governo abbiamo chiesto un incontro al Ministro Toninelli, per fare il punto della situazione e ribadire l'urgenza di un fondo nazionale che consenta di mettere in sicurezza le strade provinciali, il reticolo che tiene insieme il Paese".

"L'emergenza - aggiunge Variati - non è solo sbloccare fondi per gli investimenti, ma

garantire le risorse per i controlli,

per le verifiche statiche,

per la manutenzione ordinaria indispensabile per la sicurezza,

soprattutto per i manufatti in cemento armato costruiti negli anni 60 e 70.

Servono procedure rapide e risorse dirette perché il Paese non può aspettare tre anni perché un cantiere si apra, che è il tempo medio che si perde in passaggi burocratici dall'emanazione dei bandi all'avvio delle opere.

Abbiamo già chiesto al Ministro Toninelli di incontrarci quanto prima per trovare insieme soluzioni : dopo la tragedia di Genova, che ha reso evidente che è questa la priorità del Paese, ci auguriamo che l'incontro si possa fare al più presto, così da definire le risorse da riservare a questi interventi nella prossima Manovra economica. Noi lo diciamo da tre anni: il patrimonio italiano senza manutenzione si sta riducendo in macerie. Non aspettiamo altre tragedie".

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