In Italia, tra trent’anni,
raddoppieranno gli ultra ottantenni (saranno più di 8 milioni),
saliranno a 20 milioni gli over 65 (oggi sono 13),
caleranno del 20% i cittadini con meno di 65 anni.
Di questi dati bisogna tener conto nell’ottica della sicurezza stradale.
Oggi, gli anziani sono le vittime più frequenti negli incidenti stradali (a piedi o in bici).
Nel 2016 circa un terzo dei morti totali sulle strade aveva 65 anni o più: per ogni milione di abitanti ci sono stati 47 morti tra gli under 65
e ben 224 tra gli uomini con più di 80 anni.
Il tasso di mortalità tra gli over 65 è del 31,8%,
un dato che supera di molto quello di Francia, (25,5%), Germania (32.6%), Spagna (27,9%)
e Regno Unito (24,3%).
L’Italia, nei prossimi 30 anni,
senza interventi legislativi, strutturali e culturali in tema di sicurezza stradale,
avendo il 34% di persone anziane,
sarà il paese europeo con il maggior numero di morti e feriti in incidenti stradali fra gli over 65.
L’aumento di morti e feriti per incidenti stradali riguarderà soprattutto gli ultraottantenni, che raddoppieranno di numero e avranno il doppio delle possibilità rispetto a oggi di essere coinvolti in sinistri sull’asfalto.
La strategia europea punta all’obiettivo per il 2020 di una riduzione del 50% dei morti rispetto al 2010.
SOLUZIONI PER LA MOBILITÀ SOSTENIBILE IN AREE URBANE
Occorre impegnarsi in primis nei centri urbani.
Stando alle previsioni delle Nazioni Unite, le città nel 2050 saranno abitate da quasi la metà della popolazione mondiale.
La mobilità urbana sarà ancora di più un fattore decisivo per garantire sicurezza.
In Italia, i tre quarti degli incidenti stradali avvengono in città.
Sinistri in cui perdono la vita più del 40% delle vittime totali della strada.
Rendere le strade più sicure,
meno auto private,
auto a velocità limitata e meno inquinanti,
più spazi verdi e piste pedonali e ciclabili protette,
servizi di trasporto pubblico più efficienti,
sviluppo di car pooling,
car sharing,
bike sharing,
auto elettriche,
sistemi di connessione fra auto, strade e sistemi di regolazione del traffico,
auto a guida autonoma
in fase di sperimentazione in molti paesi.
Un impegno che l'Italia ha preso, sottoscrivendo l’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile.
I vantaggi sarebbero economici
(nel 2016 il costo sociale per gli incidenti stradali con lesioni alle persone è stato pari a 17 miliardi di euro, ovvero l’1,1% del Pil nazionale), di salute, di qualità della vita.