La Biblioteca Provinciale fu istituita nel 1843 con delibera del Consiglio provinciale poi ratificata con rescritto del 21 febbraio 1844 da Ferdinando II di Borbone. La sede prescelta per l’ubicazione della Biblioteca fu il Real Liceo Tasso ex monastero della Maddalena, oggi Convitto nazionale in piazza Abate Conforti. Un’apposita commissione preposta al suo funzionamento e composta da Giovanni Centola, Carlo Belotti e Francesco Cerenza compilò il regolamento che prevedeva, in cambio della cessione dei locali del Real Liceo, l’impegno da parte dell’Amministrazione Provinciale a scegliere il direttore della Biblioteca tra i professori dell’Istituto.
Il Consiglio Provinciale propose la nomina a bibliotecario di Francesco Cerenza, professore di discipline filosofiche e matematiche del Liceo, che donò all’istituenda biblioteca oltre duemila volumi della sua raccolta privata.
A seguito delle leggi eversive postunitarie, la Biblioteca incrementò il proprio patrimonio con l’acquisizione dei volumi provenienti dagli istituti religiosi: il convento francescano della SS. Trinità di Baronissi; i cappuccini di Salerno, Nocera, San Severino, Giffoni e Vallo della Lucania; il collegio di San Michele di Pagani e il convento di San Nicola della Palma. Si trattava prevalentemente di regole ecclesiastiche, libri di filosofia , teologia e retorica, rare edizioni dei secoli XV-XVIII che tutt’oggi impreziosiscono il fondo antico della Biblioteca.
Il primo catalogo a stampa compilato nel 1882 da Francesco Linguiti, subentrato a Francesco Cerenza nell’incarico di bibliotecario, annoverava 6.840 volumi suddivisi per materie: letteratura, storia, matematica, economia, diritto, arte, teologia.
La Sezione Manoscritti e Rari, insieme a quella del Fondo Antico, rappresenta una fonte ricchissima per lo studio del territorio. Conserva le pergamene provenienti in maggioranza dal Monastero Benedettino di S. Giorgio di Salerno e un nutrito corpus di manoscritti appartenenti ai secoli XV-XIX.
La Sezione custodisce, inoltre, il fascio dei documenti del Governo Bonomi del 1944 e un consistente nucleo di volumi lasciati dagli alleati dopo lo sbarco a Salerno nel settembre 1943. Si tratta di romanzi in lingua inglese comprendenti diversi generi - dal giallo al romanzo d’avventura, ai libri di guerra - che furono pubblicati in America, Canada, Inghilterra e Australia.
Si menziona, infine, la raccolta di autografi e dediche con firme di Benedetto Croce, Riccardo Bacchelli, Aldo Palazzeschi e altri.
Attualmente il patrimonio della Biblioteca, che annovera anche una consistente raccolta di periodici sia locali che nazionali, ammonta a circa 300.000 titoli. Numerosi sono i fondi librari acquisiti a seguito di donazioni: il Fondo dell’ambasciatore Raffaele Guariglia di carattere storico-giuridico; il Fondo Zottoli del poeta e critico letterario Angelandrea Zottoli; il Fondo Pinto, donato con lascito testamentario dal cavaliere Gennaro Pinto, ultimo discendente di una delle più antiche famiglie della nobiltà salernitana.
La Biblioteca, oltre ai servizi di prestito e consultazione dei volumi, offre un servizio di informazioni bibliografiche per studi e ricerche e organizza iniziative, mostre temporanee e visite guidate per promuovere il proprio patrimonio.